«Una parola scritta può essere pronunciata in due modi completamente diversi: vale per tutti i dialetti», dice Luciano Romito, professore di glottologia e linguistica, oltre che direttore del laboratorio di fonetica dell’università della Calabria. «Come si può trascrivere questa differenza? E siamo certi che il magistrato o il giudice capisca questa differenza? Inoltre il nostro parlato è “multi-modale” [cioè avviene in modi diversi che riguardano anche la postura e il tono di voce, ndr] e moltissimo dipende dall’intenzione con cui pronunciamo una parola. Tutto questo è ancora più complicato nei dialetti». Per leggere l’articolo completo clicca qui
I dialetti sono un grosso problema per i tribunali – intervista su il POST.it al Prof. Luciano Romito.